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Inter, Ibrahimovic e la forza del gruppo

MILANO - Ieri ha realizzato la terza doppietta stagionale ma i suoi gol, sempre pesanti, sono frutto di una concretezza invidiabile. Tuttavia, se all'uomo del momento dell'Inter, Ibrahimovic, gli si chiede se il merito é tutto suo, il forte attaccante svedese predica umiltà, sottolineando la forza del gruppo. "Quando tutti giocano bene è più facile giocare anche per me. Mi sento bene, ma è chiaro che senza l'aiuto dei miei compagni non potrei fare quello che faccio". Queste le sue parole in merito, che sembrano essere anche un toccasana in previsione del big-match in programma sabato all'Olimpico contro la Roma. "Dopo la partita di ieri abbiamo più fiducia e la dobbiamo utilizzare contro la Roma. Andiamo all'Olimpico per vincere". Ma non si può, per Ibra, ridurre il match al duello con Totti. "No, secondo me è solo Roma contro Inter, perchè due grandi squadre non dipendono da un solo giocatore". La punta svedese, in conclusione, ha anche spazio per giudicare gli altri attaccanti della rosa neroazzurra, come Suazo - "Ha iniziato bene, poi ha giocato un pò meno bene ma per lui è tutto nuovo. È nuova la squadra, lo stadio, la città, ma pian piano si affermerà perchè è un grande attaccante" - o come Adriano - sta facendo bene, nelle ultime tre partite ha giocato alla grande e a me piace giocare con lui. L'ho sempre detto, è uno degli attaccanti più forti del mondo".

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Julio Cesar: «Panico da punizioni? Ora paro anche quelle» (Gazzetta dello Sport)

In una sola notte, l'Inter ha agganciato la Roma e Julio Cesar ha sorpassato l'amico rivale Doni alla voce gol subiti. Altro pepe sul supermatch di domani.



Roma-Inter sarà anche una sfida per la Seleçao? «Doni è bravissimo ed è un amico. Dunga non ha ancora deciso chi sarà titolare nelle qualificazioni mondiali. Di sicuro il Brasile è in buone mani ».

Veniamo a lei. Quanto è cresciuto in Italia?

«Tanto. All'Inter ho imparato che ti può toccare una parata sola, ma decisiva. La fiducia di Mancini mi ha molto aiutato, così come l'atteggiamento di Toldo, un professionista fantastico. Ora anche i compagni hanno piena fiducia in chi copre loro le spalle. Sta a me mantenere questi livelli. E' la sfida più dura, quella che attende pure l'Inter».

L'errore contro l'Udinese le è servito?

«Tutto serve. Mancini mi chiede di stare fuori dai pali perché vuole la difesa alta. L'errore è stato nella valutazione del rimbalzo, non nell'aver fermato Asamoah, che altrimenti avrebbe segnato. Senza quella carambola nel recupero, avremmo vinto anche in dieci ».

Si dice che il suo punto debole sono le punizioni.

«Ho sbagliato con Corini (Palermo-Inter 3-2, 10 settembre 2005), anche se lì Mancini pretese la barriera al contrario per metterlo in difficoltà e invece Corini trovò il sette. Ho sbagliato con The Waterboy (Inter-Juve 1-2, 12 febbraio 2006) perché non lo conoscevo bene. Ho sbagliato con Villa (Inter-Valencia 2-2, ottavi di Champions) perché credevo che tirasse un mancino. Credo di avere imparato la lezione».

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L'Inter smentisce i rischi di inidonietà di Rivas
Fonte: inter.it
Il professor Franco Combi, responsabile dell'area medica di F.C. Internazionale, ha risposto alle domande dei giornalisti sulle condizioni di Nelson Rivas dopo il malore che il difensore ha accusato nell'allenamento di sabato scorso.

Inter.it vi propèone la versione integrale di quanto dichiarato dal medico nerazzurro nella sala stampa del centro sportivo "Angelo Moratti".

Dottor Combi, come sta Nelson Rivas?
"Sta bene, gli esami sino a oggi effettuati sono confortanti. Ora deve completarli perchè, come sapete, la legge italiana è molto severa. Poi gli organi deputati dovranno vedere gli esami. Ma andiamo bene, molto bene".

"L'allarme l'avete messo voi (ndr.: rivolto ai giornalisti). Noi abbiamo fatto gli esami per verificare che non ci siano grossi problemi".

Qual è allora il problema di Rivas.
"A mio parere, anche se devono essere ancora completati gli esami, ha semplicemente avuto una distonia abbastanza importante. Comunque una distonia, quella che per esempio può capitare ai militari quando sono in parata. Mi sembra che sia così. Ma, come ho appena detto, completiamo gli esami".

Tempi di recupero?
"Prima si devono completare gli esami. I tempi verranno dettati dagli organi revisori perchè così prevede la legge italiana. Poi andrà in progressione perchè ha avuto un periodo nel quale è stato fermo".

Combi esclude che il giocatore debba rifare la visita d'idoneità sportiva. "No, non è vero. Lui ha avuto l'idoneità: gli organi regionali, deputati alla sorveglianza della salute, vedranno gli esami e reputeranno il da farsi". "Gli esami sono stati fatti per capire il motivo per il quale Rivas ha avuto questo problema - ha proseguito Combi - . Il sintomo? Per me è una lipotimia e lipotimia vuol dire solo svenimento. Abbiamo gli esami completi, compresi quelli neurologici, e vanno bene. Ora restano gli esami piccoli e basta. Poi non so che cosa abbiano detto i giornalisti in tv. E comunque nessun medico che ha visitato Rivas può aver detto qualcosa di diverso perchè non sarebbe vero".

Si è parlato di una aritmia genetica congenita...
"Oh la miseria... Certamente non possono averlo detto i medici che lo hanno visitato".

Si può dire che, allo stato attuale, non si può escludere nulla?
"Io ho detto solo che cose gravi non ce ne sono. La diagnosi non è quella che è stata detta in televisione, non ci sono patologie gravi e non c'è nulla di preoccupante. Ora bisognerà terminare gli esami. Ma nessun medico che ha attualmente visitato Rivas può aver detto quello che è stato detto in tv. Assolutamente, perchè non c'è quel tipo di problema".

Quanti giorni serviranno ancora per completare gli esami?
"Non lo so, bisogna ancora vedere. Se il giocatore rischia qualcosa? Non rischia niente di grosso, ma è anche giusto completare gli esami e farli con calma, senza mettergli troppa pressione addosso, perchè il primo a essersi preoccupato è stato lui, anche se ora è molto, molto più sereno"

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