THE WOLF'S DEN - Tana dei Lupi I

[ASR1927]

[ASR1927]

[Lombardiamia]

Anyone beleives this is true? I guess it can be true in principal, considering that Roma always sell someone in summer, but I cant beleive he would truely say something like that on facebook...

Per un Montella che torna, un Mexes che va. Galeotto fu Facebook...
Il difensore avrebbe confessato: "Senza Champions, dovrò andar via".

Se, come sembra, la pagina di Philippe Mexes presente su Facebook fosse davvero originale, a Roma ci sarebbe un caso parecchio delicato da affrontare.

Secondo il quotidiano "Leggo", il difensore francese della Roma avrebbe scritto nel proprio spazio che il mancato accesso alla prossima Champions League potrebbe costargli l'addio al club giallorosso per volere della società che, probabilmente per ragioni economiche, sarebbe costretta a fare qualche sacrificio.

«Sono molto dispiaciuto per la partita contro l’Arsenal di ieri sera e soprattutto per quella di andata, persa per colpa mia. In questi giorni sto poco bene, anche per questo motivo. Mi dispiacerebbe molto se la Roma non arrivasse al quarto posto, perché altrimenti, a fine stagione, dovrei andare via. Non per mia volontà, ma per volere della società. Ultimamente non riesco a giocare bene anche per questo motivo», sono le parole in questione riportate oggi da Leggo.

Per provare a conquistare il 4° posto, la Roma potrà puntare anche su Vincenzo Montella che, forte del rigore messo a segno contro l'Arsenal, riparte determinato e già contro la sua ex squadra, la Sampdoria, potrebbe trovare spazio.

Montella, dopo tanto silenzio, è tornato a parlare: "Dobbiamo smaltire questo brutto colpo dell'eliminazione e ripartire perchè ancora la stagione non è finita ed abbiamo un obiettivo importante", sono le dichiarazioni che si leggono sul Corriere dello Sport.

Mercoledì, l'aeroplanino non ha esitato ad andare sul dischetto: "Avevo tutto da perdere e nien­te da guadagnare ma le responsa­bilità vanno prese quando è il mo­mento, altrimenti è troppo facile. Adesso sogno di essere decisivo, anche una volta soltanto. L'altra sera ci sono andato vicino" .

[stefano]

[ASR1927]

Man alive the comments posted over at goal.com are too funny. On a story where Lippi said the English national side should play the Italian national side to prove if English football is better than Italian. All these England trolls keep saying that Lippi is a moron and that the England team has gotten better under Cappello and would destroy Italy as proof that the English are better than the Italians. Man, I'm American and we are supposed to be irony defficient. Ha Ha.

[Pauly W. Nuts]

[Pauly W. Nuts]

[Pauly W. Nuts]

[marco]

[stefano]

[Carlo Romano]

Re/our match with the Doriani in Genoa...

We already guessed about Juan and knew about Taddei...and to add to our Sunday problems, I can't say I'm particularly surprised to read from Mediaset that Totti will not be fit either, after having played 120 mins on Wednesday.

To continue, I knew De Rossi would still be suspended but I didn't realise Mexes is too!

Mediaset have us in a 4-3-2-1 with a backline of Motta, Panucci, Diamoutene and Riise. A midfield of Aquilani, Pizarro, and Brighi behind Menez and Baptista. Vučinić to lead the attack. They advise us though, there is a doubt over both Motta and Pizarro...as if we hadn't enough worries!


Speaking of which, as for that scugnizzo Barese, Cassano...I hope he isn't given the chance to rub salt in our wounds by scoring a goal on Sunday!

[edge_xeno]

Motta is out for the match aganist Cassano's buddies, and probably Aquilani too, from what i hear we might start like that if Aquilani wont be ready:

Doni, Panucci, Diamoutene, Riise, Tonetto, Filipe, Pizarro, Brighi, Baptista, Menez, Vucinic.

Bench: Primavera players + Montella and Loria.

God be with us.

[Pauly W. Nuts]

[maro]

[Pauly W. Nuts]

[arthurfonzarelli]

IL TEMPO: Doni si sente sfiduciato
14.03.2009 09.48 di Redazione Romagiallorossa articolo letto 2931 volte
Fonte: Il Tempo

Non è un caso ma rischia di diventarlo. Doni, portiere titolare della Roma da tre anni e mezzo, sente una brutta aria attorno a sé. Colpa delle critiche che gli continuano a piovere addosso e arrivano sempre dalla stessa direzione. Dopo la partita con l'Arsenal ha dovuto ingerire l'ultima dose di veleno, come se parare un solo rigore su sette sia stata una colpa. A turbarlo non è tanto il contenuto dei giudizi severi sulle sue prestazioni, ma il «pulpito»: teme che la scientifica campagna mediatica contro di lui sia mossa indirettamente da qualcuno in società. Una dinamica perfida e ipotizzabile solo nella città delle radio «romane e romaniste» che ormai incidono più della curva. Quello di Doni è un sospetto, per ora. Ma basta per far scattare strani pensieri nella sua testa. Non aveva mai preso in considerazione l'ipotesi di un futuro lontano dalla Capitale,adesso è pronto a prendere qualsiasi decisione. Anche quella più drastica. Pochi giorni fa ha chiesto un chiarimento a Bruno Conti che lo ha rassicurato ma al portiere non è bastato per ritrovare la serenità. È stato proprio il direttore tecnico a «promuoverlo» guardando le sue prestazioni nel campionato brasiliano in dvd. Nell'agosto del 2005 Doni ha sborsato 18mila dollari per svincolarsi dalla Juventude, si è messo in viaggio per Roma e nel giro di due mesi ha conquistato la fiducia di Spalletti. Che da quel derby del 23 ottobre 2005 non lo ha più tolto dai pali. Poi è arrivata la nazionale, la coppa America vinta da protagonista e tante partite superlative con la maglia giallorossa che gli sono valse un contratto da oltre due milioni di euro netti all'anno. Doni è ora uno dei leader dello spogliatoio e non si è mai tirato indietro. Ha sopportato per settimane il dolore alla spalla e per quasi due mesi un buco sulla cartillagine del ginocchio. Ragazzo intelligente, dal carattere tranquillo ma che sa essere severo quando serve. Panucci ne sa qualcosa dopo il litigio di Udine l'anno scorso. C'è bisogno di un segnale forte della società per rimettere tutto a posto. A meno che i dubbi del portiere si trasformino in cruda realtà: se la Roma avrà bisogno di vendere un pezzo pregiato in estate, non è escluso che pensi anche a lui. Gli estimatori di Doni, soprattutto all'estero, non mancano. Barcellona in testa. Intanto i dirigenti giallorossi stanno seguendo da vicino il 26enne estremo difensore del Lecce Antonio Rosati, che ha esordito in serie A domenica scorsa a Reggio Calabria, e potrebbero riportare a casa Curci. Aquilani, invece, ha già raggiunto l'accordo per il rinnovo fino al 2013. Manca solo l'annuncio, come per Juan.

This is interesting. I wanted to point out the bolded parts and how Doni has become great for us and never ever busted balls or caused trouble (except against Udnese but that's pretty much Panucci's fault, I mean come on, let's get real here.).
Although, I don't mind the whole "selling him to Barca and bring back Curci". I think this is our lifeline if we don't make it into the CL and need money.

[arthurfonzarelli]

And I;m really loving our winter transfers. Both Motta and Diamond are classy guys.


DIAMOUTENE: "La Roma è un sogno realizzato"
14.03.2009 15.58 di Giulia Spiniello articolo letto 373 volte
Fonte: Il Messaggero

Souleymane Diamoutene, l'eroe dell'ultima apparizione (per questa stagione) della Roma in Champions League ha rilasciato un'intervista a "Il Messaggero" in cui ha parlato della sua storia ma sopratutto del suo presente in giallorosso.


"Andai via di casa che avevo diciassette anni. Studiavo al liceo e giocavo a pallone, a Sikasso, la mia città, per puro divertimento. Ma quando i dirigenti dell’Udinese mi portarono in Italia per un provino, cominciai a pensare che fare il calciatore poteva non essere più soltanto un sogno. Dal Mali a Udine un viaggio di migliaia di chilometri e di speranze. Non ricordo chi fu, parlo di tecnici, a segnalarmi all’Udinese, ma so per certo che la scintilla scoccò durante i mondiali under 17 che avevo giocato con la mia Nazionale, in Nuova Zelanda. In quel torneo mi toccò di marcare un ragazzone brasiliano, tale Adriano, che tutti definivano un fenomeno. Lo marcai bene, evidentemente, perchè dopo poco tempo mi ritrovai in Friuli. Dal deserto alla neve, parlando solo francese...
Ero già un difensore, un marcatore puro. E pensare che a Sikasso avevo cominciato da centravanti: con la squadra della scuola segnavo un sacco di gol e vincevo tutti i tornei. Avevo sette anni quando, durante i mondiali italiani, mi innamorai davanti alla tv di Schillaci. Così quando giocavo con i miei amici, mi mettevo una maglietta azzurra e con la penna scrivevo dietro “Schillaciâ€

[vtec]

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