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This was done before yesterday's match...

Moratti: "Voglio tutto"

Il presidente dell'Inter: "Voglio la Champions, ma siamo attrezzati per vincere tutto. Ho pensato soprattutto all'Europa, per questo ho aggiunto due campioni. Chivu farà anche il centrocampista, il nostro mercato è chiuso. Vedo Figo dirigente, Pato costava tanti soldi"

Massimo Moratti con Mancini e Mihajlovic. Fotopress
FORTE DEI MARMI (Lucca), 19 agosto 2007 - Mezzogiorno di sole e di mare in Versilia. Massimo Moratti arriva in bici da "Piero", il suo buen ritiro fin da quando era bambino. È accompagnato dal figlio Angelo Mario, circondato da familiari e amici. "Siamo i più forti? Beh, ci siamo attrezzati per continuare a vincere, questo sì — ammette il presidente dell’Inter —. Ma sappiamo tutti, io per primo, che ripetersi è molto più difficile".

Giusto ricominciare dalla Roma, la più fiera antagonista di ieri.
"Il destino ha voluto così. Ma è bello ripartire dal top: la squadra di Spalletti ha tratto certamente tanto prestigio da quanto ha saputo fare contro di noi".

Lei ha appena sottratto alla Sensi un giocatore importante, pagandolo però a prezzo di mercato. Lo stesso aveva fatto con Ibra e Vieira l’anno scorso. Cos’è: stile, rispetto, il desiderio di non infierire sui rivali? Chivu a gennaio lo avrebbe preso gratis.
"Noi avevamo questa esigenza. Chivu ci sarà utile in tre ruoli e quindi andava preso. Mi pare di aver rispettato, in questa trattativa, il valore del giocatore e l’opera di valorizzazione compiuta dal club. Lo si fa anche sperando che a parti rovesciate il comportamento altrui sarà eguale".

Mai pensato di prendere De Rossi?
"Sì, ne abbiamo parlato, ma una sola volta. Mi è bastata per capire che veniva considerato come Totti: incedibile. Quindi mi è parso giusto mollare immediatamente anche perché non ne avevamo una esigenza assoluta".

Beh, a giudicare da voci e indiscrezioni manca un Emerson, si parla di Deco, Riquelme e altri centrocampisti di grosso calibro.
"E allora chiarisco: il nostro mercato è chiuso. Chivu è stato acquistato anche per fare il centrocampista, eventualmente servisse".

E Suazo quale lacuna va a colmare?
"Ho sette centravanti e lei mi parla di lacune da colmare... Quando penso a questa batteria di attaccanti strabuzzo gli occhi... Comunque è vero che lui porta qualcosina che prima non c’era. Lo avevamo seguito pure l’anno scorso ma era in mano al Milan. Poi lo hanno mollato per Ricardo Oliveira e con l’arrivo di Ronaldo abbiamo capito che la strada era libera, così ci siamo mossi".

Al di là della rivalità con i cugini, Suazo ci voleva?
"Beh, ho pensato soprattutto alla Champions. L’anno scorso uscimmo per aver giocato la gara decisiva senza alcuni elementi. Così ho aggiunto due campioni in più sperando di aver sventato un altro possibile agguato della sorte. Ora occorre ritrovare la continuità di rendimento della passata stagione, il campionato ci farà bene in questo senso".

Una specie di palestra per l’Europa?
"Tanti ci indicano come la squadra da battere, io dico che siamo attrezzati sia sotto il profilo professionale che della qualità. Una continuità di rendimento in campionato ci permetterebbe di affrontare le gare di Champions con maggiore tranquillità e convinzione oltre che con la dovuta serietà".

A ben guardare gli acquisti sono stati tre.
"Allude a Figo?"

Un suo successo. Lo ha detto il giocatore: resto per il presidente.
"Non ho fatto altro che dare voce a una istanza collettiva. Pubblico, compagni, allenatore, tutti lo volevano ancora con noi".

Sul serio Figo poi diventerà un dirigente?
"Ne abbiamo già parlato, ha davanti un futuro magnifico. Noi avvertiamo l’esigenza di rinforzarci nel campo dei rapporti internazionali. Figo è un uomo in gamba, conosciuto e apprezzato ovunque, mi pare perfetto per questo compito. Spero accetti".

Mercato chiuso, allora. Ma non in uscita, a quanto pare.
"Beh, forse qualcosina potrà capitare".

Qualcosina, presidente? Stiamo parlando di Recoba.
"Il Chino finora non l’ho sentito e di sicuro ci incontreremo in settimana perché anch’io voglio capire cosa intende fare.
Ribadisco: decide lui. E siccome decide lui so per certo, perché me lo ha detto tante volte, che non vestirà maglie di nostre rivali".

E allora rimane all’Inter: lui vuol giocare per grandi traguardi.
"Sinceramente non so dire come finirà. Io gli auguro di scegliere una soluzione che gli permetta di esprimersi al meglio. Quando penso al fatto che sta per lasciarci il rammarico principale, che poi è autentica malinconia, viene proprio dalla consapevolezza che purtroppo per lui e per noi nessuno gli ha offerto una tale possibilità".

Ma se resta, può diventare di troppo nello spogliatoio?
"Non ha mai dato il minimo problema. Dico mai. Ed è stato l’unico giocatore della storia venuto in società per ridursi lo stipendio. E non di cinquecentomila euro. Una riduzione drastica".

La gente si aspetta un annuncio, un obbiettivo grosso di mercato legato al prossimo futuro. Con Messi come siete... messi?
"È vero che gli affari con la Spagna sono resi più difficili dalla diversa tassazione, come dice Galliani, è altrettanto vero che alcuni giocatori sono arrivati. Dipende dalla voglia che uno ha di investire grossissime cifre. In questo momento Messi non è una priorità, io sono molto contento di Ibrahimovic, lo trovo completo, professionalmente inappuntabile, mi pare un attaccante destinato a crescere ulteriormente. Messi è così giovane...".

Il Milan si è portato a casa Pato, su cui c’era mezzo mondo, voi compresi.
"Ne avevano una necessità obbiettiva. E devo dire che noi negli ultimi mesi ci eravamo rilassati, questo per tre motivi. 1) C’era da investire un mucchio di danaro e io ne avevo poca voglia. 2) Pato avrebbe tolto prospettive a un prodotto del nostro vivaio che sta venendo su in modo formidabile. Parlo di Balotelli. 3) Il brasiliano non ha ancora diciotto anni, dunque deve dimostrare tanto. Noi abbiamo obbiettivi immediati, giusto puntare su gente esperta e affermata".

Il discorso vale anche per Nasri?
"Sei mesi fa ce lo eravamo segnalato tra noi a vicenda: questo qui va seguito. Continuiamo a farlo, ma ci sentiamo a posto così".

Quando vede Crespo e Cruz in panchina cosa pensa?
"Mi sento confortato. Abbiamo visto come nell’arco della stagione ci sia bisogno di tutti".

Adriano stasera non va nemmeno in panchina. Resta una sua grande scommessa.
"Sì, ma pure un potenziale campionissimo, l’uomo decisivo. Deve ritrovarsi, deve pensare di ritornare a fare quello che sa fare. Soffrirà un po’ a trovare spazio in squadra ma se torna forte come lo è stato tre stagioni fa, avremo un’arma devastante in più. Ci conto".

Suggerirebbe a Materazzi, ormai ultratrentenne, una mossa alla Nesta: gioco solo per l’Inter?
"No. Avere uomini in azzurro è un momento di gratificazione per il club. E poi se guardo alla situazione anagrafica di altre squadre, Marco è un ragazzino".

Mancini ha ottenuto un contratto assai lungo, significa che l’ha conquistata in tutto e per tutto.
"È un professionista di qualità. Poche parole e molti fatti".

Si punta a un ciclo, a una dittatura. Chi può contrastarvi?
"In Europa non è possibile fare previsioni, sembrava che dovessimo andare molto avanti e poi siamo usciti. In Italia dico che il Milan ha uomini navigati, la Roma ha dentro la vivacità di chi ha capito di essere all’altezza dell’obbiettivo da raggiungere e la Juve, mi pare dotata di una forza d’animo, di un orgoglio, che la porteranno a fare certamente meglio di quanto ci si aspetta adesso".

A proposito di Juve, senza Buffon probabilmente sarebbe stata inoffensiva. Non è mai stato tentato di prenderlo?
"Se non l’ho fatto non è certo per rendere più equilibrato il campionato... E’ che mi sembrava una cosa eccessiva. Intendiamoci, si tratta di un valore aggiunto, indubbiamente il ragazzo e il professionista sono di prima qualità. Ma non c’è soltanto l’erba del vicino, noi crediamo in Julio Cesar, pensiamo di avere nel ruolo un ottimo specialista. Dunque anche Buffon non era una esigenza".

Comincia la stagione di Collina designatore: la sua valutazione?
"Ho accolto questa promozione con soddisfazione avendo sempre pensato che sarebbe stato il personaggio giusto al posto giusto. Credo nella sua lealtà, nella sua sportività e professionalità".

[imperatore]

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[vtec]

briz, lomba, i'm trying to get into the sports betting game as well, and i made a thread on the subject in the off-topic forum. i invite you both to share your thoughts and suggestions on the subject you may have. i posted some tips for this weekend's games there, maybe you can comment on them, and perhaps offer your own.

[Totally FRANK]

Il Punto sull'Inter: Niente panico Serataccia nerazzurra ma la stagione è lunga.

La supercoppa europea che prende la strada di Roma, un gioco inesistente ed un centrocampo quantomeno imbarazzante, il dato emblematico di 11 calci d’angolo a zero per i giallorossi ed i tifosi romani a festeggiare intorno a San Siro. Per la tifoseria nerazzurra nella serata di domenica si è materializzato una sorta di psicodramma, ed i commenti della tifoseria nel post partita davano adito ad ogni sorta di recriminazione.

Chi ben conosce lo spirito che contraddistingue il tifoso della compagine Morattiana sa che è assai facile al pessimismo oltre che molto esigente, ma l’errore più grosso ancora una volta sarebbe di vedere solo nero agli inizi di una stagione che invece potrebbe regalare grandi soddisfazioni. Partiamo dalle note dolenti, perchè è indubbio che la partita ha messo in luce alcuni aspetti negativi.

La formazione schierata del tecnico Mancini è stata sbagliata sin dall’inizio, facile parlare col senno di poi si potrebbe obbiettare, ma tra gli addetti ai lavori presenti allo stadio alla lettura delle formazioni, compreso il sottoscritto, una considerazione è apparsa subito lampante. Si possono schierare 4 centrali in difesa, esterni compresi, contro una formazione come quella di Spalletti che fa del movimento sulle fasce la sua arma prediletta? Ovviamente no, l’Inter della scorsa stagione ha trovato i suoi equilibri grazie alla corsa di Maicon e Maxwell che spingendo sugli esterni permettevano ai 4 centrocampisti del rombo di svariare molto e di sostenere anche l’attacco. Poteva avere un senso schierare Chivu sulla sinistra, il rumeno sa spingere e difendere, ma Burdisso sulla corsia destra è stato un errore imperdonabile, il centrale argentino è stato quasi “immolatoâ€

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Vieira: "Non mangerò mai al fianco di Materazzi"


Non ci sarà mai vera amicizia tra Patrick Veira e Marco Materazzi: a farlo intendere è stato lo stesso centrocampista francese in un'intervista concessa all'emittente televisiva transalpina TF1.

"Credo che Materazzi sia un gran giocatore: ha disputato un Mondiale esaltante e segnato anche una rete in finale - ha spiegato Vieira - C'è chi lo ama e c'è chi lo odia. Per quanto mi riguarda, dico solo che non mi siederò mai a mangiare al suo fianco".

Vieira ha anche difeso il suo ct Raymond Domenech, che nei giorni scorsi aveva accusato il calcio italiano di corruzione.

Resta da verificare se l'affermazione odierna del centrocampista francese sia legata al contenuto della frase rivolta da Materazzi a The Bald Algerian nella finale Mondiale 2006 o, più in generale, ai rapporti tra giocatori italiani e francesi, non proprio idilliaci dopo quella partita.

[caos]

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or better steell quagliarella pears .losing a bet is the list of my worryes
is that the way the mancio carry on make feel like an idiot .

buy the way this is news
MORATTI THE BIG PETRODOLLAR CAPITALIST IS BUYNG THE NEWS PAPER [L"UNITA]
for who does not know l'unita is the traditional comunist news paper .

[Totally FRANK]

Moratti non l'ha presa benissimo: "Inter, torna coi piedi per terra. Serve umiltà. E niente rinforzi!"
Il patron nerazzurro commenta la sconfitta in Supercoppa contro la Roma.

Guai ad allarmarsi, guai a mettere sotto la gogna i giocatori ed il tecnico nerazzurro Mancini. Massimo Moratti ha osservato con attenzione la prestazione della sua Inter contro la Roma e si dimostra tutt'altro che preoccupato per l'inizio della nuova stagione. Anche se gradirebbe un atteggiamento diverso da parte di tutti.

"Guai a parlare di processi o di allarme Inter - ha dichiarato - Non esageriamo, siamo all'inizio e ci sono mille attenuanti. Di certo ci sono alcune cose che non mi sono piaciute, va però anche detto che forse eravamo un po' stanchi, con le gambe non ancora completamente scariche.

La sconfitta in Supercoppa ci aiuterà a tornare subito coi piedi per terra — continua Moratti —. Non dobbiamo credere di essere così forti da vincere anche senza la necessaria concentrazione. A certi livelli nessuno può permettersi cali di tensione, a maggior ragione quando di fronte ci sono squadre di prima fascia.

Serve più umiltà, diciamo che contro la Roma ho visto un'involontaria presunzione. Bisogna scendere in campo senza pensare di essere i migliori solo perché l'anno scorso si è dominato. Questa è un'altra storia, ciò che è stato fatto è importante, ma oggi non conta più nulla: lo scudetto vinto non ci garantisce un gol di vantaggio. Senza sacrificio e rispetto per qualsiasi avversario non si va da nessuna parte, non si vince nulla.

Non prendiamo nessuno, la rosa non c'entra niente con la sconfitta di domenica. C'è già tutto per poter puntare ai massimi traguardi".

[Totally FRANK]

Here is the english version......btw,did mancio actually request for a right sided player.....I did not read anything about it on the inter website...
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Mancio request angers Moratti
Tuesday 21 August, 2007
Inter chief Massimo Moratti has reacted angrily to Coach Roberto Mancini’s request for further reinforcements. “What we need is humility.â€

[Totally FRANK]

Where is MM.....He has been missing for some time?

[RomaShield27]

[Lombardiamia]