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Tutti pazzi per…Recoba!!!

Tutti pazzi per….Recoba! Non è il nuovo inno, il nuovo coro, il nuovo slogan della curva nerazzurra, ma è il grido di tutta Italia, l’urlo di coloro che lo hanno deriso, massacrato, snobbato, ma che ora tifano il “Chinoâ€

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Inter, Maicon: "Andar via? No! Adriano sta bene"

MILANO - Uno degli uomini più in forma della truppa di Mancini è Maicon, intervenuto ai microfoni di Sky Sport. Il gol alla Lazio è il suggello della crescita sempre più evidente dell'esterno destro brasiliano, arrivato a Milano fra mille diffidenze (anche per il costo che molti ritenevano eccessivo, 6 milioni di euro) ma rivelatosi come uno dei fluidificanti più forti del pianeta. E il suo cartellino vale cinque volte quello di due anni fa: "Non voglio cambiare squadra, vediamo di aumentare un po' il mio stipendio, ma voglio rimanere qui. C'è tempo comunque per parlare di soldi. Adriano? Sta lavorando per tornare a essere il più forte di tutti. Si chiama l'Imperatore no? Tornerà più forte di prima".

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"Se non si fa male ancora qualcuno, a gennaio me ne starei fermo": parola di Marco Branca...

Il dt dell'Inter elogia Mancini e la politica societaria nerazzurra: "C'è un progetto alle spalle, non è vero che spendiamo tanto".

L'Inter che viaggia a meraviglia porta indelebile il nome di Roberto Mancini ma c'è anche la firma di Marco Branca sui successi nerazzurri. Il dt dell'Inter elogia l'allenatore e tiene però a precisare i colpi di mercato messi a segno negli ultimi anni dalla società.

"Si vede la mano di Mancini in questa squadra, che ha la sua mentalità - ha detto l'ex giocatore a 'Radio Anch'io Sport' - la squadra è padrona di un gioco che l'allenatore ha costruito in tre anni di lavoro. Il progetto viaggia in simbiosi con la società, che ha ingaggiato tanti giocatori a costo zero. I vari Maxwell, Cambiasso, Julio Cesar, Dacourt, Crespo, stanno ora facendo le nostre fortune".

Branca, quindi, ce l'ha con chi dice che l'Inter vince perchè spende tanto: "E' assolutamente falso, anche la somma spesa per Ibra è stata ampiamente ripagata con i risultati sul campo. Per questo non c'è l'intenzione di muoversi sul mercato a gennaio, a meno che non si faccia male ancora qualcuno: dopo Natale, conteremo in quanti siamo e al limite vedremo se ci sono le possibilità. Menez e Banega, tuttavia, sono due giovani interessanti ma abbiamo già dei giovani molto forti in casa. Penso a Bolzoni, per esempio. La nostra strategia è di crescere delle bandiere sulla scia di Beppe Bergomi".

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Nessuno come l’Inter in Europa (Gazzetta dello Sport)

Mancini: «Io sottovalutato? Non m'interessa, conta piacere ai miei giocatori e alla società».

Tutte dietro, perché non si sta dietro ad un ritmo così. Tutte dietro in Italia, si sa: e da ieri ancora di più, visto che la squadra di Mancini ha toccato il suo massimo vantaggio dall'inizio del campionato. Tutte dietro anche in Europa, perché a volte pure i cannoni smettono di sparare: non quelli dell'Inter, che ha celebrato la 46ª volta consecutiva con almeno un gol realizzato a San Siro; ieri invece hanno taciuto i Gunners dell'Arsenal e la loro prima sconfitta stagionale ha incoronato la squadra di Moratti unica imbattuta d'Europa. Regina, almeno per ora: e i suoi numeri sono una colonna sonora dal ritmo ossessivo. Per gli altri.

Gli altri si chiamano Roma e Juventus. Gli altri si chiamano Arsenal, Bayern, Lione, Real Madrid. Nessuno domina come l'Inter nell'Europa che conta; nessuno ha la sua media punti, nessuno ha la sua percentuale di vittorie, nessuno ha la sua striscia di risultati positivi. Una macchina che, a dispetto di una situazione che per qualunque altra squadra corrisponderebbe ad un'emergenza, va quasi da sola. Che vince per manifesta superiorità, a volte per sfinimento (delle avversarie). Che sa diventare demoralizzante, o frustrante come diceva ieri De Rossi. Perché stare dietro è dura, anche per chi è capace di stare (quasi) sempre sul pezzo, come la squadra di Spalletti.

Mancini prova a fare professione di modestia, ma senza rischiare di svalutare il lavoro non tanto suo e del suo staff, quanto della sua squadra. E pazienza se, come ha detto Vialli, la sua mano è sottovalutata: «Non so se è così e non mi interessa neanche: l'importante è che siano contenti i giocatori e la società. Certo, se nonostante i tanti infortuni tutto continua ad andare bene e chi entra non fa rimpiangere gli assenti, probabilmente significa che qualcosa di buono stiamo facendo anche noi».

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Fenerbahce To Ask Uefa For Three Points From Inter Match
A Turkish lawyer has filed a complaint to Uefa after Inter wore a shirt with an offensive symbol, at least to Islamic culture, in their recent match against Fenerbahce.


A Turkish lawyer who's an expert on European law, Baris Kaska, is asking Uefa to cancel the three points Inter earned in their win against Fenerbahce in the recent Champions League match.

The Nerazzurri had beaten the Turkish champions 3-0 at home to qualify for the next round of the Champions League.

The reason for the appeal is unusual: the celebratory shirt for Inter's centenary worn by the team that night, and on several other occasions this season, offended many people in Turkey.

The shirt's scheme saw a big red cross on a white background, a symbol of the city of Milan, and reminded many of an emblem of the order of the Templars, which is considered offensive in Islamic culture.

Inter consciously did not wear their 'centenary shirt' in their first match against Fenerbahce in Istanbul, but at home, they did not think it was necessary to do the same.

However, the very sensitive Turkish media reacted bitterly and that led to the official appeal filed by Kaska, who announced this decision during an interview to Barcelona daily La Vanguardia.

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Adriano magro e sorridente. L'1 gennaio torna a Milano (Gazzetta dello Sport)

Il dottor Combi e' volato in Brasile per verificare il suo stato di forma.

Buone notizie da San Paolo sul conto di Adriano. Le comunica in tempo reale all'Inter il dottor Franco Combi, che da lunedì mattina è in Brasile, dove resterà fino a stasera.

A Combi è bastato guardare in faccia Adriano per capire che le cose vanno per il meglio. Il giocatore anzitutto è dimagrito molto e appare di buon umore, trasformato psicologicamente. «Sono molto felice qui, questo posso dire», è l'unica frase che si è concesso l'Imperatore. Di più dice Carlo Augusto de Barros e Silva, il vice presidente del San Paolo: «Quando è arrivato era triste. Ora si sente trattato bene, ha perso peso, è felice perché è tornato a sorridere».

«Combi — ha detto Cunha — è entusiasta delle condizioni di Adriano e della nostra struttura. Si è reso conto che questo periodo in Brasile gli ha fatto molto bene». Una cosa è già certa: Adriano ha lavorato con regolarità, e soprattutto tanto. Gilmar Rinaldi, che lo ha «marcato» stretto, continua a pensare solo alla strada ancora da fare e al programma che resta da completare, ma è stato ben felice di mostrare a Combi i progressi del giocatore. A parte un'ovvia pausa per le vacanze di Natale, Adriano lavorerà fino a fine dicembre: l'Inter lo aspetta a Milano per il 1˚ gennaio e, da programma attuale, il 2 partirà con la squadra per Dubai.

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L'Inter conferma: "Carvalho un nostro obiettivo"
13 12 2007

"La squadra sta costruendo il proprio futuro e Carvalho è una pedina importante in questo senso". Lo ha dichiarato Ernesto Paolillo, direttore generale e amministratore delegato dell'Inter, giunto negli uffici di via Rosellini per un incontro informale fra le società di serie A.

"Daniel Carvalho è un giocatore che il nostro settore tecnico sta seguendo da sempre - ha aggiunto a proposito del centrocampista del Cska, dato in arrivo a Milano per giugno - Adriano? Giungono notizie positive. Dovrebbe tornare a fine gennaio".

Carvalho (24 anni) può giocare sia da trequartista che da esterno, ed ha il contratto in scadenza col club Cska Mosca. Essendo extracomunitario l’Inter non può pensare di ingaggiarlo subito, ma l’idea di Branca e dei suoi collaboratori è quella di blindarlo ora per poi tesserarlo a giugno, magari dopo sei mesi di prestito in un altro club italiano (si parla del Siena).

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Inter, Cigarini e Valeri per il centrocampo
13 12 2007
Definita l'operazione relativa a Daniel Carvalho, che farà parte della rosa nerazzurra dalla prossima stagione, l'Inter cerca di muoversi per assicurarsi un centrocampista sin da gennaio.

Nei prossimi giorni Marco Branca incontrerà Giovanni Bia, agente di Luca Cigarini, per capire se il giovane centrocampista del Parnma e della Under 21 possa arrivare subito ad Appiano Gentile.

Altro centrocampista su cui Branca sta concentrando le proprie attenzioni è il 21enne argentino Valeri, già nel mirino di mercato anche della Juventus

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L'Inter è una macchina perfetta
Imbattibile in campo,regina del mercato


In campo non sbaglia un colpo, con un incedere che ricorda squadroni del passato, ma l'Inter della coppia Moratti-Mancini sfiora la perfezione. I tanti infortuni accusati dai giocatori nerazzurri non hanno pesato più di tanto, soprattutto per il buon lavoro di Branca e soci. Jimenez, Chivu, Suazo, lo stesso Pelè si stanno dimostrando all'altezza. E che dire di Maicon? Ex carneade e ora colonna portante del ciclo nerazzurro.


Certo, giocare in una squadra dai meccanismi più che oliati è diverso da dover recitare il ruolo di 'salvatore della patria' o ritrovarsi catapultato in una realtà tremolante e depressa, ma per poter vivere con la giusta serenità un'esperienza professionale è necessario che dal vertice della piramide societaria si inneschi un circolo virtuoso. Ecco l'istantanea di questa Inter, lontanissima parente della società che tanti errori aveva collezionato negli anni precedenti. Merito di Mancini, non c'è dubbio, ma anche di un cambio di mentalità radicale. Qualche stagione fa, ad esempio, il buon Maicon non avrebbe trovato spazio sul taccuino nerazzurro: troppo sconosciuto, troppo 'snobbato' dal calcio che conta, un rischio eccessivo per un club che era chiamato a rinverdire fasti ormai persi in un passato remoto. Invece, proprio il brasiliano può essere considerato il simbolo della nuova Inter. Sempre tra i migliori, capace di ricoprire alla perfezione il ruolo di cursore di fascia ed entrato ben presto nel gruppo dei leader dello spogliatoio interista.

Non c'è solo lui, uomo chiave del nuovo corso, a testimoniare l'inversione di tendenza. L'Inter è l'unica squadra del panorama italiano a poter sopportare un numero così importante di infortuni, oltre tutto coagulati in un unico reparto, quello mediano. Gli stop di Vieira, Dacourt, Stankovic e compagnia avrebbero rappresentato una zavorra insopportabile per qualunque formazione, ma i nerazzurri hanno trovato nei 'rincalzi' scelti durante l'estate una risorsa inesauribile. Jimenez ha sorpreso tutti, Chivu si è calato alla perfezione nel ruolo di jolly tutto fare, Pelè non ha fallito nelle occasioni in cui è stato chiamato in causa. Inoltre, Suazo sta crescendo e, dopo un periodo di normale appannamento, può finalmente dare a Mancini quel valore aggiunto che il tecnico jesino gli chiede. Non ci sono punti deboli, solo la considerazione che tutto è stato fatto alla perfezione, o quasi. Persino la 'grana' Adriano, che in anni precedenti avrebbe procurato crisi depressive d'ordinanza, sembra un poco fastidioso sassolino nella scarpa, incapace di frenare una corsa sempre più convincente.

[Totally FRANK]

Blog: Everybody hates Inter
It is inevitable the club with the power will be the magnet for dislike, but Susy Campanale argues Inter are bringing this universal scorn upon themselves
I recently met with some London-based Italian football fans and it turned into something of a target practice session as everyone ploughed into the lone Inter supporter. He took it with good grace and I apologised to him afterwards, for it really is not the fault of the tifosi.

The Nerazzurri will inevitably draw criticism and dislike because – like Juventus pre-Calciopoli – they are victorious, powerful and therefore dull. Yet the club is doing everything possible to make that dislike turn into vitriolic Schadenfreude-style hatred by being the world’s worst winners.

It all began with Calciopoli, when Serie A’s lovable buffoons were handed the 2006 title by default. Rather than conceding it was a meaningless token gesture, they had the gall to celebrate it and state this was the “Scudetto of honesty and justice.â€

[Lombardiamia]

[quote="Totally FRANK"]Blog: Everybody hates Inter
It is inevitable the club with the power will be the magnet for dislike, but Susy Campanale argues Inter are bringing this universal scorn upon themselves
I recently met with some London-based Italian football fans and it turned into something of a target practice session as everyone ploughed into the lone Inter supporter. He took it with good grace and I apologised to him afterwards, for it really is not the fault of the tifosi.

The Nerazzurri will inevitably draw criticism and dislike because – like Juventus pre-Calciopoli – they are victorious, powerful and therefore dull. Yet the club is doing everything possible to make that dislike turn into vitriolic Schadenfreude-style hatred by being the world’s worst winners.

It all began with Calciopoli, when Serie A’s lovable buffoons were handed the 2006 title by default. Rather than conceding it was a meaningless token gesture, they had the gall to celebrate it and state this was the “Scudetto of honesty and justice.â€

[maro]

I prefer Susy's version.