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Nuovo caso Adriano: non si è presentato all'allenamento 06 11 2007
Adriano non si è presentato all'allenamento di ieri. L'Inter ha spiegato l'assenza dell'attaccante brasiliano con dei problemi fisici, ma nessuno dello staff medico è stato in grado di precisare. La frattura con Mancini sembra ormai insanabile.
Non a caso, entro la fine della settimana, toneràa Milano Gilmar Rinaldi, procuratore e amico del brasiliano per avere risposte definitive sul futuro del suo assistito.
"Credo che Adriano non sia felicissimo - ha detto Branca -. Ma qualsiasi calciatore vuole giocare e essere protagonista. Non gli resta altro che lavorare e cercare di mettere in difficoltàl'allenatore. Per il suo futuro non prevedo niente".
E' sempre più emergenza infortuni per il tecnico dell'Inter, Mancini. Alla lunga lista si è aggiunto Luis Figo, che staràfuori due mesi.
In vista della riapertura del mercato a gennaio l'infermieria dovrebbe svuotarsi; tuttavia Moratti potrebbe sare l'ok a nuovi investimenti.
L'obiettivo numero uno sembra essere Jeremy Menez, 20 anni, esterno offensivo del Monaco, arrivato nel Principato nel 2006 dal Sochaux.
Vero 'enfant prodige' del calcio francese, Menez è stato il calciatore più giovane a firmare un contratto da professionista con lo Sochaux. Menez è poi salito alla ribalta delle cronache sportive francesi quando ha realizzato una tripletta contro il Bordeaux all'etàdi soli 17 anni.
In Nazionale Under 21 si gioca il posto con l'altro talentino del calcio d'Oltralpe, Samir Nasri. Classe 1987 e dotato di un gran fisico, ama svariare dietro le punte. Destro naturale, calcia benissimo anche con il sinistro.
Gli ottimi rapporti tra i dirigenti monegaschi e quelli nerazzurri potrebbero facilitarne il suo arrivo nel nostro campionato.
Menez ha un contratto con il club del Principato in scadenza nel 2010. Il suo agente è Alain Migliaccio. Aspetto questo non da trascurare perchè è il procuratore che ha portato in Italia giocatori come Dhorasso e Giuly.
Attenta Inter, Blatter ti vuole dare una resettata... Il presidente della Fifa: "Inconcepibile che in una squadra italiana ci siano solo tre europei e nessun italiano". A dicembre, forse, delle modifiche legislative.
D'accordo che si chiama Internazionale, ma in casa nerazzurra si sta forse esagerando con gli stranieri. Lo pensano da tempo gli addetti ai lavori del nostro paese, ora inizia a pensarlo anche Joseph Blatter. Il presidente della Fifa, in Italia nel weekend, ha infatti assistito alla gara di domenica contro la Juventus ed è rimasto sconcertato dalla presenza cospicua di stranieri agli ordini di Mancini.
"Ritengo che sia inconcepibile come una squadra italiana possa avere nelle sue fila solo tre europei e per giunta nessun giocatore del proprio paese - ha detto Blatter - la Juventus almeno aveva sei italiani in squadra. A dicembre, tuttavia, ci saranno forse delle modifche disposte dall'Unione Europea sul tema: attualmente, limitazioni del genere a livello sportivo non esistono".
Il giudice multa i nerazzurri: hanno ubbidito alla polizia (Il Giornale)
Ammenda del giudice sportivo alla capolista.
Sapete l’ultima sull’Inter? Il giudice sportivo l’ha multata di 15mila euro «per aver ingiustificatamente ritardato l’inizio della gara per circa tredici minuti».
Ovvero: il pullman nerazzurro è arrivato tardi allo stadio di Torino per aver subito una sorta di agguato («c’è arrivato qualche uovo, qualche frittata, niente di male», ha smorzato Mancini) e per aver rispettato gli ordini della polizia.
I fatti: il pullman si è mosso dall’albergo, ma poco dopo è stato bloccato. Venticinque minuti di sosta, vista l’impossibilitàdi far giungere insieme il pullman della Juve e dell’Inter. La squadra è arrivata allo stadio alle 19,35, in ritardo rispetto alla norma (80 minuti prima).
A Milano è atterrato Gilmar Rinaldi, procuratore-amico di Adriano: il procuratore-amico del giocatore andràa Via Durini per chiedere una cessione a gennaio. La richiesta è una buona di uscita per decidere la destinazione che si vorrebbe fosse il Milan: l’Inter non accetterànessuna delle due proposte. Vuole ricavare almeno 25 milioni dalla cessione dell’Imperatore che non andràmai al Milan. Il volere di Adriano e di Berlusconi non è quello di Massimo Moratti. A rivelare il retroscena è l’edizione odierna della Gazzetta.
Moratti: Adriano stays Thursday 8 November, 2007
Massimo Moratti has insisted that troubled hitman Adriano will stay at Inter, but Milan President Silvio Berlusconi still hopes to lure L’Imperatore.
The Brazilian enigma has been banished to the periphery of the Nerazzurri squad after clashing with Roberto Mancini and failing to attend training.
However, Moratti is keen not to give up on the talented marksman and denied transfer talk after the Beneamata’s win over CSKA Moscow.
“We had the chance to send him out on loan, but the fact remains that he is happy staying here,â€
Tremate, tremate (soprattutto in Scozia): Matrix è tornato!
Marco Materazzi torna a giocare dopo il grave infortunio. Per lui 70' a Sheffield.
Marco Materazzi è finalmente tornato a essere abile ed arruolato e i 70' a buon livello nell'amichevole giocata dalla primavera dell'Inter contro lo Sheffield, nell'occasione del 150° compleanno della squadra più antica del mondo, sono la prova che l'infortunio è finalmente alle spalle.
E' questa un'ottima notizia non solo per Roberto Mancini, che con ogni probabilitàconvocheràMatrix giàper la partita contro la Lazio, ma anche per Roberto Donadoni che nell'importantissima sfida di Glasgow contro la Scozia, potra finalmente riproporre la difesa titolare affiancando Materazzi e capitan Cannavaro.
Materazzi che si era infortunato proprio con la maglia della nazionale in occasione della partita contro l'Ungheria ed era fuori da Agosto.
Visto Ibra? Tutti quei filmati di Van Basten che hai studiato ti sono serviti...
Fabio Capello rivela: "Ai tempi della Juventus gli ho fatto vedere molto come si muoveva il Cigno".
Magari oggi il paragone è irriverente. Sono i titoli vinti da Marco Van Basten a dimostrarlo. Ma il fatto che Zlatan Ibrahimovic sia un grande in rampa di lancio è dato dalla convinzione di uno che questi due giocatori li ha allenati, un tecnico dalla fama mondiale come Fabio Capello.
"Se ho fatto vedere filmati di Van Basten a Ibra? - ha detto l'ex tecnico del Real Madrid alla Gazzetta dello Sport - Sì, lo confermo. Un giorno preso da parte Zlatan e gli ho detto: "Adesso guarda come si muoveva Van Basten". Volevo che diventasse concreto come lui.
Van Basten big fan of Inter ace Ibrahimovic tribalfootball.com - November 12, 2007
Marco van Basten is reluctant to compare himself with Inter Milan strike-ace Zlatan Ibrahimovic.
AC Milan legend Van Basten said: "I do not know what to say because I do not like comparisons. Ibrahimovic is a very strong player, spectacular for those who love football because he is capable of great things.
"Fans and people working in the media may compare him with me because he is tall and technically very good. To tell the truth, he is even more physical than me and uses it well on the field. He puts defenders under a lot of pressure with his height.
"Without a doubt he's a great signing for Inter. Ibrahimovic is in the middle of a great moment in his career and it's spectacular for Inter fans and also football fans in general to watch him play."
Adriano-Eriksson, matrimonio vicino. Il brasiliano ammette: "Il City è la mia prima scelta, all'Inter piace Bianchi...". Tutto fatto? "Ho parlato con il club, potrei andar via a gennaio", ha detto il brasiliano.
Ad agosto lo aveva rifiutato, ora è invece la sua prima scelta. Adriano ha deciso: a gennaio vuole andare al Manchester City e si traveste anche da dirigente dettando all'Inter le possibili coordinate per uno scambio con Rolando Bianchi.
"La mia prima scelta è il City di Eriksson - ha confessato il brasiliano al 'News of the World' - ho parlato con la societàe potrei andare via a gennaio. So inoltre che alla societàpiace molto Bianchi...". Una battuta messa lì non a caso, quasi a suggerire un possibile scambio di mercato che probabilmente farebbe davvero tutti contenti.
L'ex attaccante della Reggina potrebbe infatti essere la punta giusta per sostituire il brasiliano: è giovane e non ha pretese, ha voglia di tornare in Italia e sarebbe inoltre utilizzabile anche in Champions League.
Adriano sta male davvero, pronto un periodo di due settimane negli Usa
L'attaccante nerazzurro dovrebbe recarsi negli States per recuperare la forma psicofisica.
Nell'ultimo periodo Adriano è stato al centro di tante, forse troppe, discussioni. Roberto Mancini ha sempre cercato di mascherare una situazione che probabilmente non avrebbe voluto gestire in prima persona: un giovane, campionissimo fino a qualche tempo fa, caduto in una sorta di spirale senza uscita per via di problemi personali che non è neanche il caso di continuare a sottolineare.
Ora, con il giocatore che ha ricevuto un avvertimento (almeno secondo qualche articolo letto sulla stampa nazionale) relativamente al comportamento da tenere per evitare il licenziamento, una nuova possibilitàanima i giorni che separano l'Imperatore dalla separazione temporanea col club nerazzurro previsto per gennaio: un viaggio negli Stati Uniti.
Adriano, che a Milano è seguito da tutta la famiglia, dovrebbe recarsi negli Usa per entrare in un centro specializzato per il recupero degli atleti che hanno difficoltàpsicofisiche, rimanendo nel nuovo continente per almeno 10/15 giorni. La speranza è quella di superare la depressione e tornare forte più che mai, così hanno convenuto i dirigenti nerazzurri e il suo agente Gilmar Rinaldi. Chissàse questa possa essere la soluzione giusta...
Superstipendi: Ibrahimovic punta al sorpasso su KakÃÂ
A Milano è derby anche fra calciatori-simbolo: il brasiliano guadagnerà9 milioni col Milan fino al 2012, lo svedese rilancia e può arrivare a 11 con l'Inter: sarebbe un record mondiale
Kakàsfonda quota 9 e Ibra mira al sorpasso, visto che l’Inter è pronta a riconoscergli un aumento sino a 11 milioni di euro netti d’ingaggio all’anno. Cioè il nuovo record del calcio mondiale. La sfida tra le due stelle di Inter e Milan non è soltanto tecnica. Il Pallone d’oro “in pectoreâ€
L'INTERVISTA IL DIFENSORE NERAZZURRO DOMANI SERA TORNA A DISPOSIZIONE DOPO 95 GIORNI MATERAZZI PAZZO L'INTER «Tutti devono ammettere che questa squadra è forte»
L'INFORTUNIO Che dolore, non riuscivo a dormire. Quasi ci parlavo con la gamba
GLI OBIETTIVI Meglio dell'anno scorso. Vincere la Champions? Non smentisco
IL TIFO Ultràoggi è tabù. Per me significa avere una fede calcistica
Oggi, a meno di sorprese, Marco Materazzi saràconvocato per Inter- Atalanta. Domani, 95 giorni dopo l'infortunio in nazionale, potrebbe rimettere piede in campo per una partita «vera».
Materazzi, a 34 anni ci si può ancora emozionare per un ritorno in campo?
«Io da bambino sognavo di poter giocare, un giorno, a San Siro. Ecco, in questi giorni mi sento un po' come un bambino».
Cosa le viene più facile pensare: che aveva sperato di tornare dopo due mesi o che si era temuto ne servissero cinque? «Penso che sono stati quelli che dovevano essere: il destino mi voleva più fresco per il finale di stagione, con l'Inter e la Nazionale».
Diciamo che si è allungato la carriera? «Questo lo diràil tempo. Diciamo che mi sono goduto la famiglia e ho avuto la conferma che c'è gente che mi vuole bene, i tifosi ma anche l'opinione pubblica: due o tre anni fa, forse nessuno se ne sarebbe accorto e nessuno avrebbe sentito la mia mancanza».
E' riuscito a ricostruire come è successo? «Non ricordo lo scontro, ma il dolore della classica "vecchietta": ho preso centinaia di colpi così e me li sono "fumati", evidentemente il muscolo in tensione ha fatto scoppiare il vaso. Succede una volta su un milione, vuol dire che doveva succedere a me».
Il momento più difficile? «Tutto il primo mese: non dormivo per il dolore e il dolore inibisce, non fa crescere il muscolo. Quasi ci parlavo, con quella gamba. Mi chiedevo: "Reagirà?", e mi infuriavo. Sapevo di essere più forte di lei, ma anche che contro la natura non si può andare e dunque la testa da sola non basta».
Oggi si sente come quando non aveva la certezza del posto da titolare? «Io penso solo che devo tornare a fare quello che facevo prima di infortunarmi. Chi ha giocato fino ad oggi ha fatto il suo dovere e non sarebbe corretto pretendere niente, se non che tutti possiamo avere la stessa considerazione. Come è successo l'anno scorso».
La partita che non avrebbe mai voluto perdersi? «Juve-Inter e Scozia-Italia: il clima che piace a me. Potendo, avrei pagato cifre indecenti, pur di giocarle».
La cosa che le ha fatto più piacere di questi tre mesi? «Moratti che mi ha definito il difensore più forte del mondo; la considerazione di Mancini, che quasi ogni giorno mi ha chiesto come stavo; la telefonata da uomo a uomo di Donadoni prima di Scozia-Italia; la visita a Pontremoli di Lippi: ero lì da solo con Nanni Bisciotti che mi allenavo come una bestia ed è venuto apposta per passare mezza giornata con me».
E la cosa che le ha dato più fastidio? «Certa gente che ha voluto mettermi in mezzo, nonostante io me ne stessi ben defilato, senza rompere le scatole a nessuno».
Pfertzel? «Mi ha fatto il solletico, e poi ha anche smentito. Vi do un indizio: è tifoso del Milan».
E da poco ha detto che il calcio, oggi, «è fatto da 22 piccoli Materazzi, 22 automi »: intende Toni Negri? «Anzitutto, 22 grandi Materazzi: piccolo non sono. E comunque, per essere addirittura citato, vuol dire che sono proprio diventato un'icona. E che posso servire a farsi pubblicità, pur di vivere bene: in Italia e in Francia».
Dopo il suo, all'Inter c'è stata una catena di infortuni: qualcuno vi gufa? «Se gufano, fatti loro: se perdi tanta gente per infortunio e non hai gente da Inter  gente come Samuel, che oggi sta alla grande ma anche quando ha giocato meno ha sempre messo al primo posto gli interessi del gruppo non riesci a restare su lo stesso. E mi pare che siamo ancora su, no? E' un'abitudine, ormai: tutti provano a destabilizzare l'Inter e tutti devono accorgersi, e ammettere, che è forte. E' successo anche l'anno scorso».
E che cos'ha in più questa Inter rispetto all'anno scorso? «La consapevolezza di dover fare ancora meglio. E di potercela fare».
Meglio dell'anno scorso, dunque vincere la Champions? «L'ha detto lei, io non smentisco».
E il brutto del calcio? Un tifoso morto, scontri, trasferte vietate, curve chiuse.«Una guerra assurda, che non ha vincitori ma solo sconfitti. Qui serve un dialogo, ci sono regole che vanno modificate. Quelli che hanno spaccato tutto a Bergamo e all'Olimpico danno ragione a chi li chiama terroristi, ma ci sono anche tifosi non violenti; ci sono tifosi che hanno come capi gente a posto, non per forza delinquenti».
Inter may be in unstoppable form this season, however Carlo Garganese asks whether their pragmatic style of play means that they will never be remembered as a great team.
If you look through history, the legendary teams from the past all fall into a different footballing category.
The Real Madrid of the late 1950s, the Brazil team of 1970, and the Ajax squad captained by Johann Cruijff – these are three examples of teams who achieved fantastic success by playing beautiful football.
Then of course you have the sides who achieved success by playing a completely different style. The Inter and AC Milan squads, coached by Helenio Herrera and Nereo Rocco respectively, dominated European football in the 1960s playing with a defensive ‘catenaccio’ system.
Bayern Munich won three successive European Cups in the mid 1970s playing an efficient brand of football, while Liverfekkin'wankscum then won four times in the next eight years in a not too dissimilar style.
The argument over whether style or substance is more important has raged for years within the football community. Many great teams have failed in the past despite playing the best football.
The Hungary team of Ferenc Puskas were revolutionary in they way they played the game, and were years ahead of the rest of the world, however they failed to win the 1954 World Cup after losing to West Germany in the final.
The Brazil team of Spain 82’ boasted legend after legend in their team, including Zico, Socrates, Falcao and Eder, and produced possibly the best football ever seen at a World Cup – even better than their contemporaries from 1970. You watch the videos of their matches against the USSR, Scotland, New Zealand and Argentina and you will have your breath taken away by their sheer brilliance.
However their substance-over-style mentality proved to be their undoing as they exited the tournament after losing 3-2 to Italy in the second-group stage in what I believe to be the best game of all time.
Of course the Inter Milan team of today cannot be compared to any of these legendary teams of the past, those who won trophies, and those who were unsuccessful.
However they do stand on the verge of going through a period of dominance in the Italian domestic game. Having won the Scudetto so convincingly last season, and looking odds-on to retain their prize this year, the history books will portray this all as the era of Inter.
But does Inter’s style of play remove some of the gloss off what they have and are about to achieve?
Let’s all face it, the Nerazzurri are not the most beautiful side to watch. Luis Figo and Zlatan Ibrahimovic are the only two in their line-up who can be considered as artistic players. The remainder of the squad are built on efficiency and hardwork. As Juventus boss Claudio Ranieri described them a few weeks back, “Inter are like a machine.â€
This team will be a great team IF we can win the scudetto again & the CL in these next 2 seasons. Otherwise,I think it will just remain a very good team.
And it is a boring team, especially for our enemies, since we practically always win
Ya it will be a great team only if we win CL and some more scudettos....
As long as we keep winning i really don't care how we play......The first season under mancini we played really well but we kept drawing games a lot..........
Thats true. In our first season, we used to play a more spectacular and attacking football.We then turned to solidity & physical strength, and the results started coming.